Torino – Tra i mezzi espressivi preferiti da Leonardo per tutta la carriera, il disegno è oggi una lente formidabile per esplorare i processi creativi e intellettuali del genio di Vinci. Le sue opere grafiche, tuttavia, sono esposte molto di rado perché estremamente sensibili alla luce, all’umidità e ai più leggeri sbalzi di temperatura. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio e dell’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione degli affreschi della Biblioteca Reale, i Musei Reali di Torino presentano A tu per tu con Leonardo, esposizione straordinaria dei disegni del maestro conservate nelle collezioni sabaude.
Dal 25 settembre al 3 ottobre avremo modo di ammirare opere preziose che attraversano l’intera esistenza del gigante rinascimentale: schizzi per celebri dipinti come la Vergine delle Rocce o la perduta Battaglia d’Anghiari, progetti mai realizzati come quelli per il monumento Sforza o per la statua di Ercole in Piazza della Signoria, fogli tratti dal Codice sul volo degli uccelli, disegni iconici come il Ritratto di Vecchio, considerato l’autoritratto dell’artista. Vergati a penna o a inchiostro, con la pietra rossa o nera, sfumati con rapidi colpi di pennello o resi plastici da tocchi di biacca, illustrano gli interessi poliedrici e le intuizioni di Leonardo dagli esordi a Firenze fino agli studi milanesi dedicati alle macchine, all’anatomia, alle proporzioni e alle espressioni del volto umano, per arrivare al sogno del volo.
Punto di partenza della visita sarà il salone aulico della Biblioteca, progettato dal regio architetto Pelagio Palagi. Tra migliaia di volumi antichi, i visitatori avranno occasione di osservare sotto una nuova luce gli affreschi di Angelo Moja e Antonio Trefogli. Il viaggio attraverso i disegni di Leonardo si intreccia poi con la storia del collezionismo di casa Savoia: una vicenda che inizia nel 1840, quando il re Carlo Alberto acquista dal mercante internazionale Giovanni Volpato una raccolta di 1585 disegni di grandi maestri italiani ed europei. Tra questi c’è il Ritratto di Vecchio, tuttora il pezzo più famoso e riconoscibile del corpus leonardesco. Tredici anni dopo, grazie un dono del collezionista e studioso russo Teodoro Sabachnikoff, approderà a Torino anche un piccolo quaderno dai trascorsi rocamboleschi: si tratta del Codice sul volo degli uccelli, più volte smembrato e trafugato dopo la morte di Francesco Melzi, allievo ed erede di Leonardo.
Intercettare i fogli mancanti si rivela un’impresa tutt’altro che semplice. A chiudere il cerchio nel 1920 sarà il ginevrino Enrico Fatio, che li intercetterà sul mercato antiquario per donarli al re Vittorio Emanuele III. Il puzzle è completo: finalmente ricomposto, il Codice racconta al mondo le ricerche del suo autore in vista della creazione della leggendaria macchina del volo, ma anche le sue riflessioni nel campo dell’idraulica, dell’anatomia, del disegno, che intrecciano in una fitta trama i fili dell’arte e quelli della scienza.
“A più di 500 anni dalla sua morte, il talento di Leonardo da Vinci continua ad essere una fonte di illimitata ispirazione. Le sue molteplici intuizioni, opere e invenzioni sono capaci ancora oggi di sorprenderci e influenzarci, testimonianze dell’inesauribile curiosità che ha sempre alimentato la ricerca del grande maestro”, dice la direttrice dei Musei Reali la Enrica Pagella: “Questa esposizione vuole essere una guida per affacciarsi sul mondo di un sommo artista che ha fatto della conoscenza e della sperimentazione una legge di vita”.
A partire dal 2022, la mostra A tu per tu con Leonardo sarà visitabile tutti gli anni durante la settimana di Pasqua, per rendere più accessibile ai visitatori un nucleo di opere tra i più amati del museo torinese.